Osteonecrosi dell'anca

VS to provide first part

 

Trattamento – conservativo

Il vostro medico vi chiederà di ridurre o eliminare del tutto l’applicazione del peso sull’arto colpito. Quindi avrete bisogno di stampelle per camminare. Probabilmente vi chiederà anche di modificare le vostre abitudini di vita, invitandovi a ridurre o smettere di fumare e di bere alcool.

Potrebbe anche prescrivere uno dei seguenti trattamenti:

  • onde d’urto focali ad alta energia
  •  campi magnetici pulsati
  • ossigenoterapia iperbarica
  • farmaci (ad esempio difosfonati)

Trattamento – chirurgico

Se la malattia è in fase iniziale, il vostro chirurgo potrà consigliarvi il seguente intervento:

Decompressione midollare: il chirurgo esegue un’incisione di 2-3 cm sulla parte laterale della coscia. Quindi pratica un foro nell’osso, lungo tutto il collo del femore, fino ad arrivare sotto la parte malata e si asporta un cilindro di osso. In questo modo si crea una strada attraverso cui defluisce il liquido contenuto nella testa femorale e si riduce quindi la pressione al suo interno. In alcuni casi, è possibile iniettare sostanze curative come i fattori di crescita, per stimolare la ricrescita dell’osso.

Per i casi più avanzati, le possibilità sono le seguenti:

Osteotomia: Il chirurgo esegue un’incisione di 10-12 cm sulla coscia. Quindi taglia il collo del femore e ruota la testa femorale in modo che il contatto con l’acetabolo e la trasmissione delle forze avvenga con una parte sana, mentre la parte di testa rovinata è spostata di lato e così ha più un rapporto diretto con l’articolazione. A questo punto si applica una placca metallica che riconnette la testa tagliata con il femore. La placca potrà essere rimossa quando la testa si sarà saldata di nuovo al femore, ma per questo occorrono almeno 6 mesi. Questa tecnica è indicata per i pazienti più giovani.

Protesi d’anca: una protesi dell’anca è costituita di due parti. La prima è la componente acetabolare che sostituisce la cavità del bacino che accoglie la testa del femore. E’ fatta di una coppa metallica al cui interno c’è un rivestimento di plastica o di ceramica. La seconda parte è quella femorale che sostituisce la testa del femore. E’ costituita da una sfera di metallo o di ceramica montata su un perno metallico. Il chirurgo esegue un’incisione di 10-12 cm sulla coscia. Quindi asporta tutti i tessuti danneggiati e rimodella la cavità acetabolare, in modo che possa accogliere perfettamente la componente protesica a forma di coppa. A questo punto asporta la testa del femore e pratica un foro nel femore, destinato ad alloggiare il perno metallico. La coppa e il perno sono ancorati all’osso con un sistema a incastro (protesi non cementata), oppure con una colla speciale, detta “cemento osseo” (protesi cementata). Il chirurgo monta la sfera di metallo o di ceramica sul perno e prova tutti i movimenti dell’anca per accertarsi che la protesi sia stata impiantata correttamente e che sia stabile.

Protesi di rivestimento: il chirurgo esegue un’incisione di 10-12 cm sulla coscia, quindi estrae la testa del femore dalla sua cavità acetabolare ma, a differenza di quanto descritto prima, non l’asporta. Infatti la rimodella in modo che possa accogliere una calotta metallica (rivestimento) che è poi fissata all’osso con il cemento. Infine si prepara la cavità acetabolare, nel modo descritto nel paragrafo precedente.  Questa procedura è utilizzata per i pazienti più giovani.

Riabilitazione dopo l’operazione

Decompressione midollare: in genere, il paziente è dimesso alcune ore dopo l’operazione, con la prescrizione di usare due stampelle, perché non è consentito appoggiare  a terra il piede  dell’arto operato. Questa precauzione dovrà essere rispettata per 1 mese, al termine del quale si comincerà a caricare progressivamente sull’arto operato.  Saranno inoltre prescritti degli esercizi da svolgere a casa, anche se sarà consigliabile iniziare un programma di riabilitazione con il fisioterapista per recuperare completamente i movimenti  e rinforzare la muscolatura.

Osteotomia d’anca: è necessario utilizzare due stampelle per i 2 mesi seguenti all’operazione, evitando di appoggiare il piede al suolo per i primi 45 giorni. Vi saranno consigliati degli esercizi per rinforzare la muscolatura. Quando il vostro medico vi consentirà di ricominciare ad appoggiare sull’arto operato, inizierà un programma riabilitativo più intenso per rinforzare i muscoli e recuperare i movimenti dell’anca.

Protesi di rivestimento: il ricovero in ospedale dura 4-6 giorni. Sarà necessario utilizzare due stampelle per le prime 6 settimane seguenti all’operazione, applicando gradualmente il peso del corpo sull’arto operato. La fisioterapia comincerà subito dopo l’intervento chirurgico, all’inizio solo per riprendere i movimenti e imparare a muoversi in sicurezza.  Una volta a casa, dovrete seguire un programma riabilitativo per rinforzare i muscoli dell’arto operato, recuperare tutti i movimenti e acquisire un buon equilibrio e controllo dell’anca.

Protesi d’anca: la riabilitazione inizia subito dopo l’operazione e il ricovero in ospedale dura dai 7 ai 14 giorni. Durante questo tempo, un fisioterapista vi insegnerà anche quali sono i movimenti da fare e quali sono invece da evitare per riprendere in sicurezza le vostre attività quotidiane. Una volta a casa, dovrete seguire un programma riabilitativo per rinforzare i muscoli dell’arto operato, recuperare tutti i movimenti e acquisire un buon equilibrio e controllo dell’anca. E’ opportuno utilizzare due stampelle per camminare durante le prime 6 settimane, in modo da riapplicare gradualmente il peso sull’arto operato. Durante il primo mese, sarà anche consigliabile mettere un cuscino tra le gambe per dormire e un rialzo sul wc del bagno.